Il 12 novembre 2003 alle 10:40 ora locale, le 8:40 in Italia, un’autocisterna piena di esplosivo scoppiò all’ingresso della Base Maestrale, presidiata dai Carabinieri italiani dell’Unità specializzata multinazionale (MSU) nella città di Nassiriya, nel sud dell’Iraq, esplose anche il deposito di munizioni della base. L’attentato uccise 19 cittadini italiani (17 militari tra cui 12 Carabinieri, 5 Militari dell’esercito Italiano) e 2 civili, personale in missione militare con l’Operazione Antica Babilonia”. Nell’attentato rimasero uccisi anche 9 cittadini iracheni. Fù il più grave attacco che il nostro Paese ha subito dopo la fine della 2^ Guerra Mondiale da un gruppo terrorista islamista di Al Qaeda.