Lecce venerdì 21 ottobre 2022 – nel compendio della Villa comunale di Lecce, dedicata a Giuseppe Garibaldi l’eroe dei due mondi, si è svolta la Cerimonia del 140° anniversario della morte dell’elativo Generale. È una tersa mattina d’autunno, illuminata dagli immensi raggi del sole che piangono e lamentano i fati della Patria. Nel centro del verde levreo urbano, si erge maestoso il busto dell’epico eroe Giuseppe Garibaldi. Generale di grande strenuità e valore che nonostante il lungo tempo trascorso è ricordato con ardore onirico. Il suo busto è stato collocato nel verziere della villa comunale, tra il 1886 e il 1889, su una colonna di marmo e pietra leccese insieme a dodici altri busti riguardanti illustri personaggi salentini. Nei decenni seguenti si aggiunsero altri busti, fino a raggiungere l’attuale numero di ventidue. La villa comunale, che prima si chiamava Villa della Lupa, dal 1883 è chiamata Villa Garibaldi. Essa è strutturata in quattro distretti da due grandi assi viari extraurbani a ridosso del centro storico leccese; con unaprico impianto floreale con diversa piantumaria (nella stessa aiuola) chiamato giardino all’italiana. Erano presenti alla Cerimonia, il Vicepresidente Nazionale Sud Aiutante Giuseppe Scardia con una delegazione di Soci della Sezione Provinciale di Lecce accompagnata dal Vicepresidente della Sezione locale il Maresciallo Massimo Dell’Anna, il Presidente della Sezione di Miggiano Aiutante Vincenzo Cosi con un gruppo di Soci, Autorità Cittadine e Regionali, Militari ed Ecclesiastiche, delegazioni delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, facevano da straordinaria cornice gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Galileo” di Lecce e un folto gruppo di cittadini leccesi. Inoltre, era presente l’erede diretto del Generale Francesco Garibaldi Hibbert. L’aria frizzante ottobrina profumava d’aurati nobili sentimenti, ed il Busto austero e severo germinava un silenzio commemorativo e profondo suscitando rispetto maiestatico che irrompeva e pervadeva la villa comunale riluttando qualsivoglia parola. Muti e taciti, schierati e allineati come sentinelle in armi, nell’inesprimibile silenzio che ripugna e defenge i pensieri, si rendevano i distinti onori al simulacro dell’eroico Generale, mai plausi silenti dei sentimenti patriottici dei presenti stormivano come foglie al vento glorie Omeriche che aulivano i cuori. Dopo i vari interventi e gli Inni d’onore, la Cerimonia è terminata con alcune interessanti domande a Francesco Garibaldi da parte degli alunni presenti. Dentro di noi i sentimenti lasciavano spazio ai ricordi custoditi in silenzio con pudore.